a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
cac-can cap-carl cas-cer cer-cre
Artisti II - C
Nome | Date | Provenienza | Paese | |
---|---|---|---|---|
Ceresola | Famiglia da Lanzo d'Intelvi (I) | |||
Famiglia Ceresola (Treccani) | ||||
Ceresola | Andrea | att. 1580/1620 | Lanzo d'intelvi (I) | I |
Chiamato Il Vannone. Architetto a Genova e Bergamo. In particolare dal 1591 fu responsabile della costruzione del Palazzo Ducale, che poi fu distrutto da un incendio nel 1777 e ricostruito in stile neoclassico da Simone e Gaetano Cantoni di Muggio (1778-1783). |
||||
Ceresola costruì Villa Saluzzo Bombrini a Genova, su incarico della benestante famiglia dei Saluzzo. |
Andrea Ceresola Palazzo Ducale, Genova Villa Saluzzo Bombrini, Genova |
||||
Ceresola | Giovanni Bernardo | ca. 1615 - d. 1679 | Lanzo d'intelvi (I) | A |
(Figlio: Venerio). Nel 1672 era capomastro a Vienna sotto la direzione dell'architetto Carlo Canevale; nel 1677 costruì le fortificazioni a Lipótváros (oggi parte di Budapest). Nel 1679 lavori di ampliamento per la Casa dell'Ordine Teutonico nella Singerstrasse 7 a Vienna. | ||||
Ceresola | Venerio | ca. 1640 - 1714 | Lanzo d'intelvi (I) | A, H |
Architetto e ingegnere di fortificazioni. (Padre: Giovanni Bernardo). Nel 1686, dopo la cacciata dei turchi dall'Ungheria, consolidò diverse fortificazioni: Lipótváros, dove aveva lavorato anche suo padre, Ėrsekújvár (oggi Nové Zámky in Slovacchia). |
Valerio Ceresola,
Fortezza di Ėrsekújvár,
Slovacchia
Inoltre la fortezza di Györ, nell'Est dell'Ungheria; di Komárom e Esztergom nel Nord, così come a Buda(pest), dove abitò dal 1686. Nel 1690 fondò una corporazione di muratori e una scuola per muratori. Tra 1688-92 costruzione del Municipio sulla piazza della Trinità, nel Burgviertel, visibile ancora oggi. |
1700-1703 Ceresola era senatore e vicesindaco di Buda. Dal suo testamento, redatto ca. nel 1700, risulta che possedeva diverse case e vigneti sia a Buda che a Lanzo. Dopo il 1703 ritornò dalla moglie Lucia Canevale a Lanzo, dove morì ca. 1714. | ||||
Sua figlia Maria Erminia sposò l'architetto Rocco Spazzi di Lanzo, mentre Maria Maddalena sposò l'architetto Andrea Simone Garove di Bissone. | ||||
Famiglia Ceresola (Treccani) de.Wikipedia, Fortezza Nové Zámky (SK) de.Wikipedia, Győr (HU) de.Wikipedia, Komárom (HU und SK) de.Wikipedia, Esztergom (HU) |
||||
Ceroni | Carlo | 1647 - 1721 | Valsolda (I) | PL |
Architetto (Fratelli: Domenico; Giovanni Battista). Dal 1714 fu architetto reale a Varsavia. Tra l'altro costruì due chiese barocche a Węgrów, ca. 80 km a est di Varsavia: la Basilica di Pietro e Paolo e la Chiesa di Sant'Antonio. |
Carlo Ceroni,
Chiesa di Sant'Antonio
a Węgrów, Polonia, 1703-1711
Bibl.: Karpowicz M., Artisti ticinesi in Polonia nel '600, Ed. Canton Ticino, 1983 | ||||
pl.Wikipedia, Węgrów | ||||
Ceroni | Domenico | - 1708 | Valsolda (I) | PL |
Architetto. (Fratelli: Carlo; Giovanni Battista). Lavorò a Varsavia con i suoi fratelli. | ||||
Ceroni | Giovanni Battista | - 1715 | Valsolda (I) | PL |
Architetto. Lavorò con i suoi fratelli, gli architetti Carlo e Domenico Ceroni a Varsavia. Tra l'altro nel 1704 ricostruì il Palazzo del Primate (sede dell'arcivescovo di Polonia) nel centro città, distrutto dalla Grande guerra del Nord contro la Svezia. | ||||
de.Wikipedia, Primas-Palast, Varsavia | ||||
Chiesa | Francesco | att. 1700/1727 | Sagno | D |
Stuccatore. Pseudonimo per Ceppi Giovanni Bartolomeo, vedi più sopra. Diversi membri della famiglia Chiesa lavoravano come muratori nell'allora Impero austro-ungarico e in Russia. | ||||
Ciona | Famiglia di Ciona, frazione di Carona | |||
Ciona | Gian Antonio | att. ca. 1560 | Carona | I |
Scultore a Venezia. 1560-61 terminò la facciata della chiesa greco-ortodossa, che fu costruita sul progetto di Sante Lombardo di Carona (1504-1560). |
All'epoca altri membri della famiglia Ciona lavoravano a Venezia. | ||||
Chiesa di San Giorgio dei Greci | ||||
Clerici | Giovanni Antonio | 1726 - 1774 | Meride | CH, F |
Stuccatore (Padre: Giovanni Maria). Tra il 1741-1746 lavorò con sua padre a Zurigo e Soletta. Dal 1747 fino alla sua morte era stuccatore di corte a Parigi. | ||||
Clerici | Giovanni Battista | 1673 - 1736 | Meride | D |
Stuccatore. Nacque nel Sud della Francia dove suo padre, che si chiamava anche Giovanni Battista, lavorava. Dopo il periodo di tirocinio a Pavia e Novara iniziò un'instabile vita di stuccatore vagabondo, sempre alla ricerca di lavoro. | ||||
1696 Baden e convento Pfäfers (CH), assieme a suo cognato Ignazio Melchioni e al pittore Quirico Giorgioli, ambedue di Meride. Dal 1698 nel Sud della Germania: Bamberg e Würzburg presso Giovanni Pietro Magni (vedi la sua biografia su questo sito); dal 1703 Kassel, Wabern, Francoforte; dal 1709 nel Nord: a Rostock, Casa padronale Hohen Luckow: Sala dei cavalieri. |
Casa padronale Hohen Luckow, Mecklenburg-Vorpommern (D), con stucchi di Giovanni Battista Clerici, 1710 ca.
Nel Castello Mirow nel Mecklenburg, che dal giugno 2014, dopo lunghi restauri è di nuovo visitabile, Clerici decorò il salone delle feste. Altri lavori a Amburgo, Schwerin e Berlino. Dal 1716 Mannheim, Heidelberg, Strasburgo, Schwetzingen, 1727-1729 St. Peter im Schwarzwald, 1729-1732 Abbazia di San Biagio nella Foresta Nera, assieme al figlio Giuseppe Maria. | ||||
Clerici scriveva assiduamente lettere, tenendo al corrente la sua famiglia a Meride delle sue esperienze. Furono pubblicate in: Martinola G.: Lettere dai paesi transalpini degli artisti di Meride e dei villaggi vicini (sec. XVII-XIX), Ed. dello Stato, Bellinzona 1963 | ||||
de.Wikipedia, Herrenhaus Hohen Luckow Apertura Castello Mirow, 7 giugno 2014 Foto apertura Castello Mirow de.Wikipedia, Kloster St. Peter (D) Kloster St. Blasien (D) |
||||
Sentiti ringraziamenti vadano a Dr. Barbara Rinn a Colonia per le sue notizie sui lavori di Clerici nella Casa padronale Hohen Luckow e nel Castello Mirow. | ||||
Colomba | Andrea | 1567 - 1627 | Arogno | I |
Stuccatore. (Padre: Antonio; figlio: Giovanni Antonio). Lavorò a Brescia: Cappella delle Santissime Croci nel Duomo Vecchio; nella basilica di Santa Maria delle Grazie: stuccature nella navata laterale sinistra, 1602-1617 ca., assieme al figlio Giovanni Antonio. | ||||
Ad Arogno, suo paese natale, 1625-1627 ca. decorazione a stucco della cappella della Madonna del Rosario nella chiesa parrocchiale, anche qui con il figlio. | ||||
Bibl.: Pedrini Stanga L., I Colomba di Arogno, Fidia edizioni d'arte, Lugano (CH) 1994, pp. 42-67 | ||||
Andrea Colomba Duomo vecchio Cappella delle Sante Croci Chiesa di S. Stefano, Arogno (CH) |
||||
Colomba | Cristoforo | att. 1647/1680 | Arogno | A |
Architetto e stuccatore. Assieme all'architetto Carlo Canevale di Lanzo d'Intelvi (I) costruì il convento e la collegiata dedicata all'Assuntae a Waldhausen im Strudengau, Alta Austria. |
Abbazia Waldhausen im Strudengau, Alta Austria, costruita da Carlo Canevale e Cristoforo Colombo, 1647-1680
All'interno affreschi e ricche decorazioni in stucco di (suo fratello?) Giovanni Battista Colomba. |
Giovanni Battista Colomba, affreschi e stuccature nella chiesa di Waldhausen im Strudengau (A), 1660-1680 ca.
Bibl.: Pedrini Stanga L., I Colomba di Arogno, Fidia edizioni d'arte, Lugano (CH) 1994 | ||||
de.Wikipedia, Stift Waldhausen im Strudengau (A) Giovanni Battista Colomba Artisti italiani in Austria, Carlo Canevale |
||||
Colombara | Manfredo | att. 1744/1756 | Ligornetto | D, PL |
Stuccatore. Era in Germania con Carlo Maria Pozzi di Lugano, 1752-56 a Zamość nella Polonia sud-orientale, dove lavorò al Municipio. La città vecchia, costruita sul modello di Padova, è iscritta nella lista dei patrimoni culturali dell'Unesco dal 1992. |
Diversi membri della famiglia Colombara erano attivi in Polonia, Cechia e Germania attorno al 1700-1800. | ||||
de.Wikipedia, Zamość (PL) pl.Wikipedia, Municipio di Zamość |
||||
Colombara | Placido | ca. 1710 - 1797 | Ligornetto | GB |
Architetto d'interni. Chiamato anche Columbani. Nel 1774 arredamento della Audley End House, a sud di Cambridge: tra l'altro anche della biblioteca il cui aspetto originale documentò lui stesso su diverse incisioni. |
Oggi Audley End House misura solo un terzo della grandezza dell'epoca. | ||||
Attorno al 1780 Placido Colombara lavorò nella villa di campagna Mount Clare House, vicino a Roehampton, oggi periferia di Londra. |
Mount Clare House,
incisione di A.T. Prior
da un dipinto di T. Allom.
Da: A Topographical
History of Surrey, 1850
en.Wikipedia, Placido Colombara de.Wikipedia, Audley End House Audley End House, British Heritage en.Wikipedia, Mount Clare House en.Wikipedia, Roehampton |
||||
Cometta | Antonio | ca. 1560 - | Arogno | CZ |
Stuccatore. (Fratello: Domenico). 1592-1600 nel castello di Jindřichův Hradec nel sud della Repubblica Ceca. In quegli stessi anni la rocca preesistente fu trasformata in un castello rinascimentale da suo cognato, l'architetto Baldassare Maggi di Arogno. |
de.Wikipedia, Schloss Jindřichův Hradec (CZ) de.Wikipedia, Jindřichův Hradec (CZ) Jindřichův Hradec (Treccani) Biografia di Baldassare Maggi |
||||
Cometta | Domenico | ca. 1560 - ca. 1620 | Arogno | CZ |
Architetto. (Fratello: Antonio). Lavorò nella Repubblica Ceca meridionale: 1580 nella città di České Budějovice; dal 1594 a Český Krumlov, dove ritroviamo anche Baldassare Maggi, impegnato nella trasformazione della fortezza in un castello rinascimentale. |
Diverse sono le opere nella città di Český Krumlov che vengono attribuite a Domenico Cometta: la porta di Budějovice, la chiesa della Santissima Trinità e l'Armeria. | ||||
Tra il 1599 e il 1611 diresse la ricostruzione del castello nella vicina città di Třeboň. |
Domenico Cometta (Treccani) Domenico Cometta České Budějovice (CZ) Český Krumlov (CZ) de.Wikipedia, Schloss Český_Krumlov de.Wikipedia, Schloss Třeboň Biografia Baldassare Maggi |
||||
Cometta | Innocenzo | doc. 1658 - 1690 | Arogno | CZ |
Stuccatore. Dal 1658 esegue decorazioni nel castello di Červená Lhota (Repubblica Ceca meridionale), che fu costruito da Giovanni Giacomo Tencalla di Bissone. Attorno al 1690 è a Praga. | ||||
de.Wikipedia, Castello di Červená Lhota Storia del castello di Červená Lhota |
||||
Comi | Nicolò | 1652 - 1720 | Ligornetto | CZ |
Architetto. Dal 1696 lavora nel castello di Roudnice nad Labem, che fu realizzato dagli architetti Francesco Caratti e Antonio della Porta per Wenzel Eusebius von Lobkowicz. Gli affreschi nella chiesa del castello sono di Giacomo Tencalla di Bissone. |
Castello di Roudnice nad Labem (CZ), costruito da Francesco Caratti e Antonio della Porta, 1652-1684
Nicolò Comi morì il 28.5.1720 nella città di Roudnice nad Labem. | ||||
Roudnice nad Labem de.Wikipedia, castello di Roudnice nad Labem de.Wikipedia, Wenzel Eusebius von Lobkowicz Biografia di Francesco Caratti |
||||
Comparetti | Pietro Innocenzo | - 1735 | Castiglione d'Intelvi (I) | PL |
Stuccatore. (Cugino: Giovanni Battista, stuccatore). Morì nel 1735 in Polonia. | ||||
Consiglio | Francesco | att. 1734 - 1739 | Arogno | GB |
Stuccatore. Lavorò nelle dimore nobiliari di Lyme Park, Cheshire e Euxton Hall, Lancashire. Quest'ultima è stata più volte ricostruita ed oggi è un ospedale. | ||||
en.Wikipedia, Lyme Park (GB) | ||||
Contin | Antonio | 1566 - 1600 | Lugano | I |
Architetto e scultore. (Padre: Bernardino; nonno: Antonio da Ponte; fratelli: Francesco e Tommaso). | ||||
Dopo l'apprendistato nella bottega di suo padre, lavorò nei cantieri diretti dal nonno Antonio da Ponte, originario di Ponte Capriasca presso Lugano. La prima opera fu il ponte di Rialto (1588-1591), che ancora oggi è uno dei simboli della città di Venezia. |
Fino al 1854 questo ponte era l'unico passaggio pedonale sul Canal Grande. | ||||
Dopo l'incendio che nel 1577 aveva distrutto parte di palazzo Ducale, Antonio da Ponte e il nipote Antonio Contin si dedicarono alla sua ricostruzione (si era conservata la sola facciata, che fu soltanto restaurata). |
Negli stessi anni si decise la costruzione di una nuova prigione, che sarebbe stata collegata alle sale di giustizia del palazzo Ducale attraverso un ponte. Sorsero così, a partire dal 1595, le Prigioni Nuove e il famoso Ponte dei sospiri. |
Le Prigioni Nuove, a destra,
costruite da Antonio Contin
1595-1600 e il Ponte dei sospiri,
progettato da Antonio Contin
e terminato da
Tommaso Contin 1600-1604.
Nel 1592 un altro incendio distrusse l'edificio della confraternita di S. Girolamo, la Scuola di San Girolamo, chiamata anche Scuola Grande di San Fantin. Antonio Contin ottenne l'incarico di progettare un nuovo edificio, che portò a termine con il fratello Tommaso entro il 1600. |
Bibl.: Orsini L., Gli architetti Contin da Lugano, in Mollisi G. (a cura di): Svizzeri a Venezia, Arte&Storia No. 49, Ed. Ticino Management, Lugano 2008 |
||||
Antonio Contin Ponte di Rialto Palazzo Ducale Scuola Grande di San Fantin |
||||
Contin | Bernardino | ca. 1530 - 1596 | Lugano | I |
Architetto e scultore. (Figli: Antonio, Francesco e Tommaso). Il paesaggio urbano di Venezia è ancora oggi contrassegnato dalle opere della famiglia Contini, che in dialetto veneziano diventa Contin. Grazie al suocero, Antonio da Ponte, Bernardino riuscì ad ottenere incarichi prestigiosi. Si ritiene che abbia fatto il suo apprendistato a Padova nel cantiere della basilica di Sant'Antonio. A partire dal 1566 è documentato a Venezia. Tra i suoi primi lavori autonomi, vi è il palazzo del diplomatico Daniele Barbarigo, che fu, tra l'altro, console ad Alessandria d'Egitto e a Costantinopoli. |
Dal 1972 qui ha sede il Centro Tedesco di Studi Veneziani. | ||||
Come scultore Bernardino Contin si fece apprezzare, in particolare, grazie ai monumenti funebri per i cardinali Andrea, Francesco e Marco Cornaro, oltre a quello di Caterina Cornaro, regina di Cipro, tutti posti nella chiesa veneziana di S. Salvador. Il rilievo mostra Caterina, quando nell'anno 1489, mise la corona di Cipro nelle mani del doge Agostino Barbarigo. |
Bernardo Contin, Tomba di Caterina Cornaro nella chiesa di San Salvador, particolare, 1580-1584
Bernardino Contin morì a Venezia nel 1596. Anche i suoi tre figli diventarono architetti di successo. | ||||
Bernardino Contin Antonio da Ponte Basilica di S. Antonio di Padova Palazzo Barbarigo della Terrazza, Venezia Centro Tedesco di Studi Veneziani Chiesa di San Salvador, Venezia Caterina Cornaro |
||||
Contin | Francesco | 1585 - 1654 | Lugano | I |
Architetto e scultore. (Padre: Bernardino; nonno: Antonio da Ponte; fratelli: Antonio e Tommaso). | ||||
Dopo l'apprendistato e la collaborazione con i fratelli più grandi, progettò nel 1618 la chiesa dell'Angelo Raffaele. L'estesa facciata è invece più tarda, essendo realizzata solo nel 1735. La statua dell'angelo con il suo protetto Tobia viene attribuita a Sebastiano Mariani di Muzzano (morto nel 1518). |
Sebastiano Mariani,
Arcangelo Raffaele con Tobia (1500 ca.)
sul portale della Chiesa
dell'Angelo Raffaele a Venezia,
progettata da Francesco Contin
In questo periodo Francesco Contin eseguì anche il monumento funerario del diplomatico e ammiraglio Jacopo Foscarini (1523-1603), posto sulla controfacciata della Chiesa di Santa Maria dei Carmini. | ||||
Francesco si occupò soprattutto della costruzione di chiese e conventi, oltre che di palazzi nobiliari: per esempio nel 1630 la chiesa di Sant'Anna con l'annesso convento, trasformato nel 1810 in ospedale militare; 1634-35 l'ospedale presso la chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti; dal 1649 la chiesa presso il convento di Santa Maria del Pianto. Tra i palazzi, alla cui costruzione o rifacimento prese parte, si annoverano palazzo Giustinian Recanati a Venezia e villa Foscarini-Rossi a Stra (provincia di Venezia). | ||||
Chiesa dell'Angelo Raffaele Le chiese di Venezia: Angelo Raffaele Chiesa di Santa Maria dei Carmini Jacopo Foscarini Chiesa di Sant'Anna Chiesa di Santa Maria del Pianto Villa Foscarini-Rossi |
||||
Contin | Tommaso | 1570 - 1634 | Lugano | I |
Architetto e scultore. (Padre: Bernardino; nonno: Antonio da Ponte; fratelli: Antonio e Francesco). | ||||
Dopo l'apprendistato nella bottega del padre, lavorò nei cantieri del nonno e del fratello maggiore Antonio. Il suo primo lavoro autonomo è la Scuola Grande di San Teodoro, realizzata negli anni 1606-1613 e sede di una delle sei grandi confraternite di artigiani. |
Nel 1655 fu progettata la facciata da Antonio Sardi di Morcote, mentre Bernardo Falconi di Rovio nel 1657 eseguì le statue. Nella basilica di S. Marco Tommaso Contin nel 1617 innalzò gli altari di S. Leonardo e della Madonna Nicopeia (apportatrice di vittoria), che è considerata la protettrice di Venezia. |
||||
Dal 1627 Tommaso lavorò assieme a Baldassare Longhena, l'architetto più famoso di quell'epoca. Tra le varie opere, vi è la ricostruzione della cattedrale di Chioggia, distrutta da un incendio nel 1623. |
Cattedrale di Chioggia
(vicino a Venezia),
costruita da
Baldassare Longhena e Tommaso
Contin, 1624-1633
Inoltre, Tommaso collaborò dal 1627 alla costruzione della chiesa di S. Nicolò al Lido, che è dedicata a S. Nicola di Bari, patrono dei marinai ed in particolare della flotta veneziana. |
Suo figlio Bernardino scrisse un trattato di architettura, La prospettiva pratica di Bernardino Contino, pubblicato a Venezia nel 1645. | ||||
Tommaso Contin Scuola Grande di San Teodoro Madonna Nikopeia (ingl.) Altari nella basilica di S. Marco Cattedrale di Chioggia Chiesa di San Nicolò al Lido, Venezia |
||||
Corbellini | Giovanni Antonio | att. 1700 | Laino (I) | CZ |
Scultore. (Fratello di Giacomo Antonio?). | ||||
Corbellini | Giovanni Battista | att. 1700 | Laino (I) | I, D |
Stuccatore. Nel decennio 1681-1691 decorò la loggia della Villa del Poggio Imperiale a Firenze. È poi documentato in Germania, precisamente nelle città di Schwerin e Mannheim. | ||||
Bildindex, Loggia | ||||
Corbellini | Paolo | 1711 - 1769 | Laino (I) | I |
Pittore. (Padre: Giacomo Antonio). Nato a Praga. Lavorò a Brescia e dintorni. | ||||
Paolo Corbellini (Treccani) | ||||
Corti | Pietro | 1704 - 1771 | Aranno | Rus |
Capomastro a San Pietroburgo. (Figlio: Tommaso). Nel 1745 fu invitato in Russia dalla figlia di Domenico Trezzini, Tomasina, assieme ad una dozzina di altri capomastri ticinesi. Fino al 1749 Pietro lavorò nella reggia di Peterhof; successivamente l'architetto Bartolomeo Rastrelli (1700-1771) gli propose di andare a Carskoe Selo per collaborare alla costruzione del Palazzo di Caterina. |
Palazzo di Caterina a Carskoe Selo presso San Pietroburgo, in stile rococò, realizzato da Bartolomeo Rastrelli,
1752-1756
A partire dal 1756 Corti lavorò al Palazzo d'Inverno fino al suo completamento nel 1763, al servizio degli architetti Antonio Rinaldi, Yury Felten e Vallin de la Mothe. Alcuni documenti, conservati ad Aranno, testimoniano il suo ritorno in patria nel 1763 per occuparsi di diverse questioni di famiglia. Ma dopo il matrimonio di suo figlio Tommaso nel 1765, ritornò con quest'ultimo a San Pietroburgo, dove non gli mancarono altre occasioni di lavoro. Qui morì il 9 agosto 1771. | ||||
Bibl. Navone N.: Costruire per gli zar. Architetti ticinesi in Russia 1700 - 1850, Ed. Casagrande, Bellinzona (CH) 2010 Croci-Maspoli B., Zappa G., Le maestranze artistiche malcantonesi in Russia dal XVII al XX secolo, Ed. Museo del Malcantone, Curio (CH) 1995 |
||||
Reggia di Peterhof Palazzo di Caterina a Carskoe Selo Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo Bartolomeo Rastrelli, architetto Antonio Rinaldi, architetto |
||||
Corti | Tommaso | 1737 - 1798 | Aranno | Rus |
(Padre: Pietro). Dal 1766 fu capomastro, come suo padre, a San Pietroburgo, dove, dopo l'ascesa al trono della zarina Caterina la Grande (1762-1796), era scoppiato un vero e proprio boom edilizio. Che lavorasse come direttore dei lavori per i celebri architetti di corte Yury Felten, Vincenzo Brenna e Giacomo Quarenghi, lo si può dedurre dai suoi collaboratori ticinesi, presenti negli stessi cantieri: Marco Ruggia di Pura, Francesco Rusca di Agno e i fratelli Placido e Davide Visconti di Curio. Tommaso morì 1797/1798 a San Pietroburgo. | ||||
Bibl. Navone N.: (a cura di), Dalle rive della Neva. Epistolari di tre famiglie di costruttori nella Russia degli zar, Ed. Academy Press, Mendrisio (CH) 2009 |
||||
Jurij Felten, architetto Vincenzo Brenna, architetto Giacomo Quarenghi, architetto |
||||
Cremona | Gian Pietro | - 1745 | Arosio | I |
Architetto e stuccatore. 1731-1738 interventi nella chiesa di S. Giorgio a Siena con il rifacimento della facciata. |
Nel 1741 progettò anche le decorazioni in stucco dell'interno. | ||||
Chiesa di San Giorgio, Siena |
||||
Cremona | Ippolito | 1777 - 1844 | Gravesano | I |
Architetto a Genova. Dei numerosi edifici realizzati purtroppo si sono conservate solo alcune facciate. Anche il teatro che progettò nella città di La Spezia fu più tardi modificato. | ||||
Ippolito Cremona Archivi Architetti Ticinesi, Ippolito Cremona |
||||
Cremona | Michele | att. 1700 | Arosio | I |
Stuccatore. (Padre: Pietro). Lavorò a Piacenza con Bernardino Barca e Pietro Rusca, entrambi suoi compaesani. | ||||
Cremona | Pietro | ca. 1800 - | Arosio | I |
Scultore e stuccatore. Lavorò a Torino e dintorni: negli anni 1827-1829 nel castello di Agliè, dal 1830 fu coinvolto nel restauro del castello di Pollenzo. 1839 stucchi nel palazzo Madama, Torino. |
Pietro Cremona Castello di Agliè Castello di Pollenzo |
||||
© U. Stevens 2014 / 2015 | ||||
Traduzione dal tedesco di M. F. Nicoletti |