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Artisti II - B
Nome | Date | Provenienza | Paese | |
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Bertogliatti | Domenico | doc. 1744 - 51 | Sessa | I, E |
Capomastro a Serralunga d'Alba, Piemonte. |
Probabilmente era uno dei fratelli Bertoliatti che lavoravano alle dipendenze dell'architetto Filippo Juvarra a Madrid. Cfr. voce: Bernasconi Carlo Antonio. |
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Serralunga d'Alba | ||||
Bertoletti | Andrea il Giovane | ca. 1640 - | Verna, Val d'Intelvi (I) | A |
(Forse nipote di Andrea il Vecchio e fratello di Giovanni Rocco e Sebastiano). Stuccatore. Nella Schottenkirche (chiesa degli Scozzezi) di Vienna attorno al 1667-1671 realizzò le decorazioni in stucco sulla volta del coro, nel transetto, sull'arco di trionfo e nelle cappelle laterali. |
Dopo il crollo di una torre, la chiesa fu ricostruita nell'anno 1638 proprio da tre architetti della Val d'Intelvi: Andrea Allio il Vecchio, Andrea Allio il Giovane e Silvestro Carloni. | ||||
Andrea Bertoletti | ||||
de.Wikipedia, Schottenkirche, Vienna | ||||
Bertoletti | Giovanni | ca. 1550 - 1613 | Verna (I) | A |
(Forse fratello di Andrea sen.). Architetto. Tra il 1606 e il 1613 assieme a Vincenzo Verda di Gandria costruì a Graz la Porta esterna di S. Paolo, l'unica testimonianza rimasta della cinta muraria cittadina di epoca rinascimentale. Dopo la sua morte la portò a compimento nel 1618 Bartolomeo Bosia di Mendrisio. |
Sobborgo della Porta di S. Paolo a Graz
con la Porta di S. Paolo,
Palmburg e la piazza carmelitana
con il convento, 1699 ca.
Da: Historisches Jahrbuch
der Stadt Graz, vol. 20, 1988
Sulla porta sono apposti gli stemmi del futuro imperatore Ferdinando II e di sua moglie Maria Anna di Baviera. | ||||
Giovanni Bertoletti | ||||
de.Wikipedia, La Porta di San Paolo a Graz | ||||
Ferdinando II d'Asburgo | ||||
de.Wikipedia, Maria Anna von Bayern | ||||
Bettelini | Pietro | 1763-1829 | Caslano | I, F, GB |
(Morto il 27 settembre 1829 a Roma). Calcografo. Allievo del calcografo fiorentino Francesco Bartolozzi. Realizzò incisioni di molti dipinti famosi, per esempio di Andrea del Sarto, Guido Reni, Correggio, Guercino e Tiziano, così come di sculture di Canova e Thorwaldsen. È considerato il migliore incisore in rame del Ticino. |
Pietro Bettelini,
Ritratto della cantante Nancy Storace,
incisione su rame a colori, 1788
Biblioteca dell'Università Goethe,
Francoforte sul Meno
en.Wikipedia, Pietro Bettelini | ||||
Francesco Bartolozzi | ||||
Bettini | Antonio | ca. 1620 - dopo 1687 | Vezia | I |
Ingegnere a Torino. Bibl.: Cattaneo M.V., Antonio Bettino. Ingegnere e agrimensore nei cantieri ducali della seconda metà del XVII secolo, in Svizzeri a Torino, Ed. Arte"&"Storia, Lugano 2011 |
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Bettini | Carlo Francesco | doc. 1740 | Breganzona | I |
(Padre: Andrea). Capomastro a Torino. | ||||
Bettini | Giovanni Battista | ca. 1660 - | Breganzona | D |
(Padre: forse Giovanni Pietro). Stuccatore. Bettini cominciò la sua carriera in Svizzera. Nel 1687 decorò la cappella abbaziale nel monastero benedettino di Muri, nel Canton Argovia, e nel 1693 la chiesa del monastero di Pfäfers nel Canton San Gallo; tra il 1694 e il 1696 realizzò gli stucchi nel cosiddetto Oktogon (ottagono) della chiesa del monastero di Muri, che allora era il più ricco della Svizzera. |
Oktogon e cupola
della chiesa conventuale di Muri,
Canton Argovia,
con stucchi di Giovanni
Battista Bettini, 1694-1696
Nella cappella di Loreto del monastero si trova la cripta di famiglia della Casa d'Asburgo-Lorena. Dietro l'altare riposano i cuori dell'ultima coppia imperiale austriaca, Carlo I e Zita. | ||||
Nel 1696 lavorò nella chiesa parrocchiale di Dallenwil nel Canton Nidvaldo, costruita due anni prima, e nel 1698 nella chiesa parrocchiale di Baden. |
In quell'anno, a causa probabilmente degli scarsi compensi ricevuti, lo lasciarono alcuni dei suoi collaboratori ticinesi, vale a dire Giovanni Battista
Clerici, Bernardino Quadri, Giuseppe Rinaldi e Antonio Catenazzi, i quali trovarono tutti lavoro in Germania. Dal 1701 troviamo in Germania anche lo stesso Bettini, spesso assieme al pittore Francesco Antonio Giorgioli di Meride: chiesa di S. Martino a Gengenbach; monastero di Frauenalb presso Karlsruhe, di cui oggi restano soltanto rovine; stucchi nello scalone del castello di Rastatt sotto la direzione dell'architetto Domenico Egidio Rossi; duomo di San Fridolino a Bad Säckingen. |
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Dizionario storico della Svizzera, Giovanni Battista Bettini | ||||
de.Wikipedia, Kloster Pfäfers | ||||
de.Wikipedia, Kloster Muri | ||||
de.Wikipedia, Dallenwil | ||||
de.Wikipedia, Schloss Rastatt | ||||
de.Wikipedia, Fridolinsmünster | ||||
Bianchi | Cesare | doc. 1600 | Coldrerio | I |
Architetto. Tra il 1597 e il 1601 costruì la chiesa di San Nicola da Tolentino a Genova su progetto di Andrea Vannone. Nella stessa Genova suo figlio Bartolomeo diventò un famoso architetto. | ||||
Chiesa di San Nicola da Tolentino (Genova) | ||||
Bianchi | Francesco | doc. 1632 - 1654 | Campione (I) | I |
(Padre: Isidoro; fratello: Pompeo). Stuccatore e pittore. Lavora, tra l'altro, nella chiesa della Madonna dei Ghirli a Campione (I), nel Castello del Valentino a Torino; e nel Santuario della Madonna della Caravina in Valsolda (I). |
Bibl.: Facchin L., I Bianchi di Campione a Torino, in Svizzeri a Torino, Ed. Arte"&"Storia, Lugano 2011 | ||||
Chiesa di Santa Maria dei Ghirli | ||||
Castello del Valentino | ||||
Bianchi | Gerolamo | doc. 1650 | Campione (I) | I |
(Zio: Isidoro Bianchi). Pittore. Lavorò con suo zio, tra l'altro, nel Santuario della Madonna della Caravina in Valsolda sul Lago di Lugano. | ||||
Santuario della Madonna della Caravina | ||||
Bianchi | Giovanni Battista | - 1657 | Coldrerio | I |
(Padre: Bartolomeo). Scultore. Federico Alizeri nel suo libro Guida artistica per la città di Genova. Prima giornata, Genova 1846, p. 40, riporta: Sull'altar maggiore [della cattedrale di S. Lorenzo a Genova], ricco per fregi di bronzo è locato un gruppo di Maria col bambino ed angeli, gittato in bronzo da Gio. Battista Bianco, e quivi innalzato con grande solennità alla presenza del Doge e de' Serenissimi Collegii l'anno 1652. Quest'opera, e per mole, e per venustà di composizione, e per finezza di condotta deve dirsi riguardevole e rara. Si dice, inoltre, che fosse uno straordinario scultore in marmo e che avesse ricevuto numerose commissioni anche fuori Genova, in particolare dalla Francia, dove avrebbe consegnato una statua di Bacco a grandezza maggiore del naturale, ricevendo un grande apprezzamento. Infine, Bianchi realizzò stucchi per il santuario del Sacro Monte di Crea a Ponzano Monferrato, in Piemonte. |
Giovanni Battista Bianchi morì di peste, come suo padre l'architetto Bartolomeo, a Genova nel 1657. | ||||
Sacro Monte di Crea | ||||
Bianchi | Giuseppe | - 1615 | Moltrasio (I) | I |
Un ramo della famiglia Bianchi si era trasferito da Campione a Moltrasio. Architetto e stuccatore. Nel 1595 realizzò gli stucchi nel Santuario della Madonna di Tirano, Sondrio; nel 1599 e nel 1610 nel duomo di Como; nel 1609 fu, inoltre, nominato architetto del duomo di Como. | ||||
Bianchi | Giuseppe | doc. 1632/1676 | Moltrasio (I) | I |
(Padre: Giovanni Battista). Stuccatore. Lavorò nella chiesa dei SS. Gusmeo e Matteo a Gravedona sul Lago di Como, dove L'interno è impreziosito da statue e stucchi policromi; e nella chiesa dei SS. Eusebio e Vittore a Peglio presso Como. |
Bianchi | Giuseppe | ca. 1810 - | Lugano | Rus |
(Padre: forse Pietro Bianchi). Architetto a San Pietroburgo insieme con Agostino Camuzzi di Montagnola. Nel 1842 progettò una chiesa cattolica, per cui ottenne il titolo di artista straordinario. | ||||
Bianchi | Giuseppe Antonio | 1715 - 1777 | Osteno (I) | I |
Architetto. Dal 1748 fu costruita su suo progetto Villa Menafoglio Litta Panza a Varese. La costruzione, ampliata nel 1829 dall'architetto Luigi Canonica di Tesserete, ospita oggi la collezione di arte contemporanea del conte Panza di Biumo. |
Tra il 1760 e il 1764 costruì Villa Rasini Medolago a Limbiate, 10 km a nord di Milano. Per la costruzione, ormai fatiscente, è prevista, a partire dal 2011, la
trasformazione in un complesso alberghiero. Inoltre è l'autore del progetto di Palazzo Estense (chiamato anche Palazzo Ducale) a Varese, che fu costruito tra il 1766 e il 1773 come residenza estiva per Francesco III d'Este duca di Modena. |
Oggi il palazzo ospita la sede del municipio della città di Varese. Giuseppe Bianchi morì a Milano nel 1777. | ||||
Villa Menafoglio Litta Panza | ||||
Palazzo Estense a Varese | ||||
Bianchi | Matteo | att. 1644 | Coldrerio | I |
Capomastro. Nel 1644 partecipò alla costruzione del nuovo convento carmelitano Delle Laste(convento dei Carmelitani Scalzi) a Trento, assieme a Bartolomeo Bianchi e Jacopo Pozzo, entrambi di Coldrerio. Il convento custodisce anche un dipinto di Andrea Pozzo, il quale probabilmente è figlio di Jacopo. |
Bianchi | Pietro | ca. 1640 - ca. 1720 | - | I |
Pittore. Chiamato Il Bustino. Pietro era un trovatello, adottato forse dal pittore Isidoro Bianchi di Campione (1581-1662) o da suo figlio Pompeo il Giovane (1602-1683). Gli vengono attribuiti gli affreschi di circa 50 chiese della Lombardia. Inoltre, in Ticino: a Castel San Pietro quattro santi sulla volta della chiesa parrocchiale di Sant'Eusebio (1686-1690) e altri affreschi nelle chiese di Sant'Antonino e S. Carlo. A Morbio Superiore affreschi nella chiesa di Sant'Anna (1705) e a Morbio Inferiore nella chiesa di S. Giorgio. |
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Chiesa di Sant'Anna, Morbio Superiore (CH) | ||||
Bianchi | Pompeo il Vecchio | - 1600 | Campione | I |
(Padre di Isidoro?). Fu ingegnere nel cantiere del duomo di Como. Nel 1580 ca. costruì il tiburio e la cupola del Santuario della Madonna di Tirano a Sondrio, Valtellina (I). | ||||
Santuario della Madonna di Tirano | ||||
Bianchi | Pompeo il Giovane | 1602 - 1683 | Campione | I |
(Padre: Isidoro; fratello: Francesco). Pittore e stuccatore. Lavora con suo padre e suo fratello nel Castello del Valentino a Torino (1646) e nella chiesa della Madonna dei Ghirli a Campione (1648). Bibl.: Facchin L., I Bianchi di Campione a Torino, in Svizzeri a Torino, Ed. Arte"&"Storia, Lugano 2011 |
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Chiesa di Santa Maria dei Ghirli | ||||
© U. Stevens 2012 / 2015 | ||||
Traduzione dal tedesco di M.F. Nicoletti |